Famiglia
Due proposte per la sicurezza e lassicurazione delle casalinghe
Tre milioni di incidenti domestici ogni anno, e quasi sempre la vittima è una donna o un bambino. Come mettere ordine nel caos legislativo
di Redazione
Camera: in commissione Lavoro, in sede referente, due proposte di legge, del 9/5/96 e del 15/5/96, di alcuni parlamentari dell?Ulivo sulla sicurezza, la prevenzione e l?assicurazione degli incidenti domestici (pdl 598 e 854).
Gli incidenti domestici sono 3 milioni l?anno (più del doppio di quelli sul lavoro) e circa 8 mila di questi sono mortali. La fascia più a rischio è quella delle donne tra i 35 e i 55 anni, ma i pericoli casalinghi insidiano anche i giovanissimi: sono 60 mila i casi di infortunio accertati dai pronto soccorso ospedalieri che riguardano i bambini sotto i 5 anni.
Questi numeri evidenziano anche il problema delle casalinghe a tempo pieno e part-time, che svolgono un lavoro senza godere dell?adeguata copertura infortunistica e senza vedersi riconosciuti i contributi.
La proposta di legge sull?assicurazione contro gli infortuni domestici, presentata da Anna Maria Serafini e da altri deputati dell?Ulivo prende spunto dai pronunciamenti del Parlamento europeo, delle conferenze di Nairobi e di Pechino, e fa riferimento all?articolo 35 della Costituzione (che ?tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni?) e alla sentenza n. 28/95 della Corte costituzionale, che riconosce all?attività domestica la dignità di attività lavorativa. Il provvedimento introduce misure per la tutela del rischio infortunistico – limitatamente all?invalidità permanente – e stabilisce che le persone tra i 15 e i 70 anni, impegnate in attività domestiche, possano assicurarsi con l?Inail, pagando 25 mila lire all?anno.
La proposta di legge presentata da Elena Emma Cordoni dell?Ulivo, invece, interviene in maniera più incisiva sulla prevenzione degli incidenti nell?ambiente domestico. Il provvedimento, per mettere ordine nel caos provocato dalle numerose normative in vigore, specifica i compiti dello Stato (a cui chiede l?emanazione di un testo unico per coordinare e adeguare la legislazione vigente) e delle altre autorità competenti, fino ai condomini e ai loro amministratori.
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